Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970).
Giuseppe Ungaretti (1888-1970) fu uno dei maggiori poeti europei del Novecento. Combatté nella prima guerra mondiale, aderì al fascismo e divenne corrispondente da Parigi del giornale "Il Popolo d'Italia". Nel 1936 si trasferì in Brasile, a Sao Paulo, dove insegnò letteratura italiana; tornò in Italia nel 1942 e insegnò letteratura italiana all'Università di Roma.
Tra le sue raccolte più note ricordiamo L'allegria (1919), considerata una delle opere più importanti della poesia italiana soprattutto per le innovazioni metriche; Sentimento del tempo (1933); Il dolore (1947),La terra promessa (1950), Taccuino del vecchio (1960).
UN POETA AL FRONTE
Cima Quattro, il 23 dicembre 1915
un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Prosa
L’autore racconta di un soldato che durante la prima guerra mondiale vive la tragica esperienza di una notte in trincea. Mentre era steso vicino al corpo di un compagno morto, di cui l’autore descrive il volto, riflette sul significato della vita, e la bellezza della vita che gli farà scrivere lettere d’amore.
Mariano, il 15 luglio 1916
Di che reggimento siete
Fratelli ?
Parola tremante
Nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
Involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli
Prosa
L’ autore in questa poesia descrive la paura dei soldati in una notte di guerra, e di una domanda: “DI CHE REGGIMENTO SIETE FRATELLI ?” rivolta da un soldato ai suoi fratelli compagni d’armi.
Valloncello dell’ Albero luglio 1918
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro.
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto neppure tanto.
Ma nel cuore
nessuna croce manca.
E' il mio cuore
il paese più straziato.
Prosa
L’ autore in questa poesia descrive San Martino del Carso un paese sconvolto dalla guerra che gli ricorda la distruzione delle persone a lui care.
Soldati
Bosco di Courton luglio 1918
Si sta come
D’autunno
Sugli alberi
Le foglie
Prosa
L’ autore in questa poesia descrive l’angosciosa precarietà che accompagna i soldati al fronte
ITALIANO
I
PROMESSI SPOSI
DI ALESSANDRO
MANZONI
La vicenda si svolge in Lombardia tra il 1628 e il 1630, al tempo della
dominazione spagnola. A don Abbondio, curato di un piccolo paese posto sul lago
di Como, viene imposto di non celebrare il matrimonio di Renzo Tramaglino con
Lucia Mondella, della quale
si è invaghito Don Rodrigo, il signorotto del luogo. Costretti dall'arroganza
dei potenti a lasciare il paese natale con l'aiuto del buon frate Cristoforo,
Lucia e la madre Agnese si rifugiano in un convento di Monza, mentre Renzo si
reca a Milano con il vago proposito di ottenere in qualche modo giustizia. Don
Rodrigo fa rapire Lucia dall'Innominato, un altro signore prepotente e rotto a
tutti i delitti, ma la vista della fanciulla così ingiustamente tormentata e
l'arrivo del cardinale Borromeo provocano al losco sicario una crisi di
coscienza: invece di consegnare la fanciulla a Don Rodrigo, l'Innominato la
libera. ntanto Renzo è arrivato a Milano mentre il
popolo tumultua per la carestia e, scambiato per uno dei capintesta della
sommossa, è costretto a fuggire a Bergamo. La Lombardia è straziata
dalla guerra e dalla peste, ma Renzo torna a Milano per cercare la sua promessa
sposa. Ritrova Lucia in un lazzaretto insieme a frate Cristoforo che cura gli
infermi tra i quali, abbandonato da tutti, c'è Don Rodrigo morente. Placata la
peste, dopo tante vicissitudini Renzo e Lucia possono finalmente diventare
marito e moglie.
PERSONAGGI PIU’
IMPORTANTI DEI PROMESSI SPOSI
Lucia Mondella, sposa promessa
di Renzo, aiutata da fra Cristoforo a fuggire dalla minaccia di don Rodrigo
parte in barca di notte alla volta di Monza con la madre ("addio ai
monti"), viene accolta nel monastero di Monza, fatta rapire grazie alla
complicità di Gertrude e di Egidio, viene fatta prigioniera dal Nibbio e
condotta al castello dell’Innominato, fa voto di castità alla Vergine se
riuscirà a salvarsi, poi è liberata dall’Innominato, ospitata da donna Prassede
e don Ferrante a Milano durante la calata dei lanzichenecchi e la peste,
ricoverata al lazzaretto dove reincontra Renzo e dove fra Cristoforo la
scioglie dal voto di castità, dopo la quarantena torna al paesello, alla fine
sposa Renzo e si trasferisce con lui e Agnese a Bergamo
Renzo Tramaglino, sposo
promesso di Lucia, scopre da Perpetua la minaccia fatta a don Abbondio da don
Rodrigo, tenta di sposarsi con Lucia a sorpresa su suggerimento di Agnese, con
l’aiuto di fra Cristoforo parte di notte in barca e si rifugia a Milano dove
partecipa ai tumulti per la carestia, fa un discorso in pubblico
sull’ingiustizia dei potenti, viene fatto ubriacare da uno sbirro che lo
arresta perché lo scambia per un capo della sommossa, poi liberato a furor di
popolo si rifugia a Bergamo dal cugino Bortolo, scopre il voto di castità della
promessa sposa, torna a Milano a cercare Lucia, la trova al lazzaretto, assieme
a fra Cristoforo e a don Rodrigo morente, alla fine sposa Lucia e si
trasferisce con lei e Agnese a Bergamo
don Rodrigo,
signorotto locale che ostacola le nozze tra Renzo e Lucia perché incapricciato
di Lucia, la fa rapire dal monastero di Monza, è colpito dalla peste, tradito
dal Griso che lo consegna ai monatti, muore di peste
don Abbondio, curato del paese, viene minacciato dai due "bravi" di don Rodrigo perché non celebri il matrimonio di Renzo e Lucia già fissato per il giorno seguente, trova scuse per non celebrare le nozze, poi si oppone al matrimonio a sorpresa nella "notte degli imbrogli", deve andare a riprendere Lucia al castello dell’Innominato su ordine del cardinale Borromeo, al quale è costretto a spiegare in un celebre colloquio perché non abbia celebrato le nozze, alla fine sposa Renzo e Lucia
don Abbondio, curato del paese, viene minacciato dai due "bravi" di don Rodrigo perché non celebri il matrimonio di Renzo e Lucia già fissato per il giorno seguente, trova scuse per non celebrare le nozze, poi si oppone al matrimonio a sorpresa nella "notte degli imbrogli", deve andare a riprendere Lucia al castello dell’Innominato su ordine del cardinale Borromeo, al quale è costretto a spiegare in un celebre colloquio perché non abbia celebrato le nozze, alla fine sposa Renzo e Lucia
fra Cristoforo, figlio di un ricco mercante, entrato nell’ordine dei
Cappuccini, nel convento di Pescarenico, dopo aver ucciso un uomo in duello per
espiare la sua colpa, cerca di convincere don Rodrigo a smettere di
perseguitare Lucia, aiuta Lucia a trovar rifugio nel monastero di Monza per
sfuggire ai "bravi" e Renzo a trovare accoglienza a Milano da un
confratello, si prodiga al lazzaretto durante la peste, scioglie Lucia dal voto
di castità, muore di peste
dottor Azzeccagarbugli, avvocato di Lecco cui Renzo si rivolge per consiglio, si rifiuta di assisterlo contro don Rodrigo
l’Innominato, nobile mai citato con il suo nome nelle cronache, fa rapire Lucia dal monastero per conto di don Rodrigo, afflitto da rimorsi alla vista dell’ingiusta sorte di Lucia, medita il suicidio, poi si pente e si reca a colloquio con il cardinale Borromeo in visita pastorale a Monza, libera la giovane e le dà una dote, accoglie tra gli altri don Abbondio, Perpetua e Agnese nel suo castello durante la calata dei lanzichenecchi
Agnese, madre di Lucia, suggerisce a Renzo e Lucia un matrimonio a sorpresa presentandosi con due testimoni da don Abbondio, accompagna Lucia in tutte le sue traversie, è ospite al castello dell’Innominato durante la peste
conte Attilio, cugino di don Rodrigo, partecipa al festino dove fra Cristoforo sopraggiunge per cercare di persuadere don Rodrigo a smettere di perseguitare Lucia, convince il conte zio a far trasferire fra Cristoforo a Rimini per qualche tempo
cardinale Federigo Borromeo, personaggio storico, provoca il pentimento e la conversione dell’Innominato, ingiunge a don Abbondio di recuperare Lucia al castello dell’Innominato e gli chiede conto della mancata celebrazione delle nozze
Egidio, nobilotto amante di Gertrude, su ordine dell’Innominato fa rapire Lucia dal monastero per conto di don Rodrigo
dottor Azzeccagarbugli, avvocato di Lecco cui Renzo si rivolge per consiglio, si rifiuta di assisterlo contro don Rodrigo
l’Innominato, nobile mai citato con il suo nome nelle cronache, fa rapire Lucia dal monastero per conto di don Rodrigo, afflitto da rimorsi alla vista dell’ingiusta sorte di Lucia, medita il suicidio, poi si pente e si reca a colloquio con il cardinale Borromeo in visita pastorale a Monza, libera la giovane e le dà una dote, accoglie tra gli altri don Abbondio, Perpetua e Agnese nel suo castello durante la calata dei lanzichenecchi
Agnese, madre di Lucia, suggerisce a Renzo e Lucia un matrimonio a sorpresa presentandosi con due testimoni da don Abbondio, accompagna Lucia in tutte le sue traversie, è ospite al castello dell’Innominato durante la peste
conte Attilio, cugino di don Rodrigo, partecipa al festino dove fra Cristoforo sopraggiunge per cercare di persuadere don Rodrigo a smettere di perseguitare Lucia, convince il conte zio a far trasferire fra Cristoforo a Rimini per qualche tempo
cardinale Federigo Borromeo, personaggio storico, provoca il pentimento e la conversione dell’Innominato, ingiunge a don Abbondio di recuperare Lucia al castello dell’Innominato e gli chiede conto della mancata celebrazione delle nozze
Egidio, nobilotto amante di Gertrude, su ordine dell’Innominato fa rapire Lucia dal monastero per conto di don Rodrigo
don Ferrante, dotto
marito di donna Prassede, ospita Lucia a Milano durante la peste, muore di
peste
Antonio Ferrer,
personaggio storico, gran cancelliere dello Stato di Milano, sotto la cui
amministrazione scoppia la rivolta del pane
Gertrude, figlia di un
principe milanese, monacata a forza dai suoi, diventa la monaca di Monza, ha da
tempo una relazione amorosa con Egidio ed è colpevole dell’uccisione di una
conversa, accoglie Lucia nel monastero (è "la sventurata") e in
seguito la consegna ai "bravi" dell’Innominato
Gervaso, fratello di Tonio, scelto da Renzo come testimone per il matrimonio a sorpresa
Griso, capo dei "bravi" di don Rodrigo incaricato dal suo signore di rapire Lucia, scopre la fuga di Lucia a Monza e di Renzo a Milano, tradisce don Rodrigo malato di peste e lo consegna ai monatti
Gervaso, fratello di Tonio, scelto da Renzo come testimone per il matrimonio a sorpresa
Griso, capo dei "bravi" di don Rodrigo incaricato dal suo signore di rapire Lucia, scopre la fuga di Lucia a Monza e di Renzo a Milano, tradisce don Rodrigo malato di peste e lo consegna ai monatti
Nibbio, capo dei
"bravi" dell’Innominato, si rivolge a Egidio perché convinca la
monaca di Monza a consegnare Lucia
Padre provinciale dei Cappuccini, fa trasferire fra Cristoforo a Rimini su richiesta del conte zio
Perpetua, serva di don
Abbondio, svela a Renzo la minaccia fatta a don Abbondio da parte di don
Rodrigo, muore di peste
donna Prassede,
moglie di don Ferrante, a cui viene affidata Lucia dall’Innominato dopo il suo
pentimento, muore di peste
Principe, padre di Gertrude,
costringe la figlia alla monacazione
Tonio, fratello di Gervaso, scelto da Renzo come testimone per il matrimonio a sorpresa
Tonio, fratello di Gervaso, scelto da Renzo come testimone per il matrimonio a sorpresa
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